L’Eritropoietina è un agente stimolante l’eritropoiesi (ESA) venduto in forma ricombinante (rhEPO) per iniezione. Di solito è confezionato come polvere liofilizzata che viene ricostituita con acqua sterile prima dell’iniezione.
Una dose iniziale è in genere di 20 UI per chilogrammo di peso corporeo, 3 volte a settimana. Fanno seguito generalmente dopo due o quattro settimane una dose di mantenimento di 20 UI/kg di peso corporeo, una volta alla settimana.
L’uso di Eritropoietina può essere molto pericoloso se l’utente consente al proprio ematocrito di salire troppo in alto. Si ritiene che l’ematocrito ideale per le prestazioni atletiche sia 55 (espresso in percentuale). Livelli superiori a questo possono provocare “grumi” del sangue, che riducono la microcircolazione. Questo è controproducente per il trasporto di ossigeno e per la salute. Livelli elevati di ematocrito vanno ad aumentare il rischio di eventi vascolari mortali come l’ictus, specialmente se si è disidratati durante la competizione sportiva (fattore che aumenta ulteriormente l’ematocrito).
L’Eritropoietina oltre ad aumentare l’efficienza aerobica attraverso un maggiore trasporto di ossigeno nel sangue, esistono delle prove che suggeriscono che l’EPO possa anche avere effetti anabolici. In studi sui ratti è stato dimostrato che l’EPO aumenta sostanzialmente l’aumento di peso e la riparazione delle lesioni dopo l’intervento chirurgico. Inoltre i recettori di Eritropoietina sono presenti sui mioblasti (progenitori immaturi delle cellule muscolari) e possono avere un potenziale nello sviluppo e nella riparazione muscolare.