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Dieta Mind e Alzheimer, come funziona?
La dieta MIND, qual è e come funziona
Un recente studio condotto dalla Rush University ha identificato un modello alimentare che può ridurre significativamente il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.
Questo studio ha evidenziato che questa dieta alimentare può effettivamente ridurre il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer. Studi scientifici hanno confermato che mangiare in modo corretto e bilanciato sostiene la salute dell’apparato cardiovascolare (come nella dieta mediterranea), e possono migliorare l’ipertensione (come nella dieta DASH).
Con questa dieta invece si è dimostrato che si può rallentare il declino cognitivo o ridurre il rischio di deterioramento cognitivo.
La dieta mind è caratterizzata da alimenti che mantengono un cervello sano. Più le raccomandazioni vengono seguite in maniera meticolosa, maggiore è l’impatto positivo sulla salute neurologica.
Quali alimenti comprende?
Gli alimenti raccomandati nella dieta Mind sono ricchi di sostanze nutritive come la vitamina E e l’acido docosaesaenoico, acido grasso omega-3 (DHA). La vitamina E (tocoferolo), che si trova nelle noci, oli vegetali, semi e verdure a foglia verde, è un antiossidante molto potente associato fortemente con la salute del cervello.
Il pesce è una fonte eccellente di omega-3, che gli studi dimostrano, sono importanti per le funzioni sinaptiche nel cervello. Gli Omega-3 (DHA in particolare) sono tra le più importanti strutture lipidiche nel cervello, essi portano ad una maggiore trasmissione sinaptica e meno stress ossidativo.
Per avere questo equilibrio di acidi grassi, dovete evitate cibi fritti, dolci, latticini grassi, e grandi quantità di carne rossa, e mangiare cibi come pesce, noci e oli vegetali come l’olio di oliva.
La dieta comprende anche un sacco di vitamine del gruppo B, come acido folico e le vitamine C e D, ognuna delle quali sono state studiate in diverse analisi e ricerche come valido aiuto per proteggere e sostenere la salute dei neuroni.
Le verdure sono importanti per ridurre il declino cognitivo del cervello, con particolare attenzione alle verdure a foglia verde, che appaiono nella ricerca come fortemente protettive, quindi si consiglia la gente nel assumere cibi come spinaci, cavoli, cavoli almeno sei volte al settimana.
E’ facile da mettere in pratica?
La dieta MIND è una dieta abbastanza semplice da seguire, assumere insalata verde ogni giorno e fare spuntini a base di frutta secca ad esempio, è abbastanza semplice da fare. La varietà di questa dieta la rende semplice mangiare pollame almeno due volte a settimana e gustare un bicchiere di vino a cena con l’aggiunta di pesce due volte a settimana può essere veramente elementare.
Mangiare tre porzioni di cereali integrali ogni giorno può sembrare una sfida, ma chi la segue deve ricordare che una fetta di pane integrale è una porzione. In questo modo l’obiettivo può essere raggiunto con la farina d’avena per la prima colazione, un panino integrale per il pranzo, o di un ciotola di cereali integrali al mattino e una tazza di riso o zuppa d’orzo per la cena.
Per coloro che preferiscono non cucinare, i fagioli ad esempio sono una scelta perfetta. I fagioli in scatola sciacquati possono essere messi in insalate; mescolati in zuppe, stufati, o serviti con del riso ed alcune erbe e spezie diventano un pasto davvero d’aiuto al vostro cervello.
Attenzione ai grassi!
Diminuire drasticamente invece i grassi saturi presenta una grande sfida per molti. Evitare formaggi grassi o latte intero, limitare carni rosse e lavorate, usare meno di un cucchiaio di burro al giorno può essere difficile. Ridurre al minimo biscotti e altri dolci è quasi impossibile per molti, lo sappiamo.
Ma tengo a sottolineare che una dieta non è una strategia a breve termine, è un cambiamento di stile di vita permanente, dove i cambiamenti alla propria alimentazione avvengono per la maggior parte delle persone passo dopo passo, realizzando obiettivi volta per volta.
Una dieta anche per gli anziani
Una buona alimentazione che permette di prevenire, ritardare e gestire meglio il normale invecchiamento e le malattie croniche, risulta più difficile da mettere in pratica per le persone anziane. Gli anziani sperimentano spesso cambiamenti fisici, emotivi e sociali che influiscono sulla loro capacità di mangiare in modo corretto. E’ più difficile fare acquisti, preparare e cucinare i pasti, ed il normale invecchiamento aggiunge difficoltà a masticare o deglutire. E’ importante sensibilizzare in misura ancora maggiore l’educazione alimentare in questa fase della vita, discutere con la persona anziana in merito alle proprie abitudini alimentari ed in merito all’importanza di una corretta alimentazione. Ciò risulta fondamentale per aiutare l’anziano a seguire la dieta nei modi migliori.
Possiamo concludere che la dieta ed i relativi cambiamenti nello stile di vita possono essere neuroprotettivi e vale la pena modificare la propria alimentazione per mantenere sano il nostro apparato neurologico.