Dieta paleo: che cos’è e come funziona

Esistono tante e diverse tipologie di diete che aiutano a modificare l’alimentazione di una persona e il suo stile di vita.
Alcune diete svolgono diverse funzioni, sia di dimagrimento che di regolarizzazione, ovvero aiutano a regolarizzare lo stile di vita di una persona e migliora la consapevolezza riguardo a cibi e alimenti nutrienti.

Tra le diverse diete che hanno queste funzioni troviamo la dieta paleontologica, denominata anche paleodieta, una particolare programmazione alimentare ispirata all’alimentazione degli uomini delle caverne, durante il periodo del Paleolitico.

Questo regime alimentare è nato da un’idea di Loren Cordain, un dottore nutrizionista dell’Università del Colorado, ed è incentrata principalmente sull’assunzione di proteine, frutta e verdure.
Una dieta utile per depurare l’organismo e ritrovare uno stato di benessere primordiale, se eseguita correttamente e rispettando le indicazioni ufficiali relative alle tempistiche della dieta.

In cosa consiste la paleodieta?

La dieta paleontologica predilige l’assunzione di proteine e permette di mangiare frutta e verdura, negando l’assunzione di latticini, cereali, zuccheri, sali e cibi lavorati.
L’obiettivo consiste nel seguire l’alimentazione dell’uomo durante il Paleolitico, dove i carnivori si nutrivano principalmente di cibi trovati all’esterno come la selvaggina, il pesce, la frutta, la verdura, le radici e altri elementi presenti in natura e commestibili.

Secondo la paleodieta è possibile mangiare:

  • Carni rosse magre;
  • Carni bianche e selvatiche;
  • Uova;
  • Pesce;
  • Molluschi;
  • Crostacei;
  • Frutta;
  • Verdura cruda;
  • Semi;
  • Bacche;
  • Grassi insaturi e oli vegetali;
  • Spezie naturali.

I cibi non ammessi dalla dieta paleontologica riguardano tutti gli alimenti non presenti in natura, come i cereali, sale, birra, legumi e così via. L’esclusione dei cereali e dei legumi incide pesantemente sulla psiche umane, ciò significa che è possibile assistere a cambiamenti drastici dell’umore e alla perdita iniziale di energie.

La paleo dieta non incide sulla quantità di cibo da mangiare durante la giornata, per questo motivo non necessita del conteggio di calorie. Tuttavia, questa dieta non può essere effettuata da persone con problemi di salute, in particolare dai soggetti che soffrono di disturbi legati ai reni o al fegato, e non può essere seguita oltre i 20 giorni.

Dieta paleontologica: quali sono i benefici

Secondo il nutrizionista Cordain, i benefici che si ottengono attraverso la paleodieta sono diversi, tra cui un maggior controllo degli indici glicemici, perdita di peso, incremento di energia e una migliore qualità del sonno.

Altri benefici riguardano:

  • il rafforzamento del sistema immunitario;
  • migliora la sensibilità insulinica;
  • l’aumento della sazietà;
  • la riduzione e l’eliminazione dei trigliceridi e del colesterolo;
  • minore possibilità di diabete.

Tra gli elementi che garantiscono questi benefici troviamo, senza dubbio, i cibi naturali senza additivi e conservanti, alimenti perfetti per chi svolge attività sportive.

Questa dieta non può essere seguita per più di 20 giorni consecutivi perché potrebbe causare effetti dannosi su reni e fegato, a causa dello smaltimento delle troppe sostanze derivanti dal metabolismo delle proteine animali.
Si consiglia di contattare un nutrizionista esperto del settore per essere seguiti durante il periodo di dieta e, in caso di disturbi legati al cibo è consigliabile rivolgersi al proprio medico curante e non continuare la dieta paleontologica.