Blog

La Glutammina come indicatore di stress da “overtraining”
La glutammina è un amminoacido fondamentale nell’omeostasi di numerose funzioni soprattutto legate al sistema immunologico e all’intestino.
Si tratta di un Amminoacido neutro che abbonda nel muscolo e nel plasma, dove è l’Amminoacido più presente.
La concentrazione omeostatica dipende dall’attivazione di un ciclo che avviene a livello dei substrati, legato al lavoro intracellulare di 2 enzimi:
Glutaminasi che idrolizza la Glutammina ad acido glutammico (Glu) e Ammonio (NH4+)
Glutammina–>1–<Glu+NH4+ 1= Glutaminasi
e Glutaminasintetasi, che a partire dall’Ammonio (NH4+) e Glutammina opera la sintesi opposta:
Glutammina <–2 <–Glu+NH4+ 2= Glutaminasintetasi
Non si può tuttavia parlare di un ciclo futile, poiché i due diversi enzimi non sono accoppiati e la loro attività nei diversi tessuti è diversa, facendo sì che alcuni tessuti siano esportatori ed altri importatori di Glutammina.
La glutammina ed il fegato
Il fegato, che è organo di attivo interscambio di Glutammina, ha una netta compartimentazione tra sezioni capaci di sintesi e sezioni che utilizzano questo amminoacido.
Può tuttavia accadere che in diversi stati catabolici l’omeostasi della Glutammina sia turbata e che le riserve, che sono soprattutto muscolari, siano poste sotto stress. L’esercizio muscolare, sia agonistico che non va considerato, relativamente all’omeostasi della Glutammina, come una forma specifica di stress.
Il livello di Glutammina muscolare (Gln-m) è= * 20 mol x 10-3/L di acqua intracellulare. Tuttavia essa non è egualmente distribuita tra le diverse fibre: la concentrazione nelle fibre tipo I è 3x la concentrazione nelle fibre tipo II.
Secondo la recente letteratura, il muscolo è il maggior esportatore e produttore di Glutammina. Tuttavia da solo potrebbe mantenere livelli omeostatici di questo Amminoacido per non oltre 7 ore.
Diversi sono gli impegni metabolici sostenuti dalla Glutammina, ma fra tutti appare oggi di particolare interesse il suo ruolo nel funzionamento del sistema immunitario.
Il ruolo doppio della glutammina:
La Glutammina rifornisce di substrati energetici le cellule del sistema immunitario: linea linfatica e tessuto dell’intestino (i linfociti sono ricchi di glutaminasi, ma estremamente poveri di glutaminasintetasi e perciò debbono importare Glutammina dal circolo e probabilmente importano Glutammina prodotta ed esportata dal muscolo e forse dal tessuto polmonare) ed i macrofagi; è un precursore plastico (sintesi di purine e pirimidine) dei nucleotidi.
La Glutammina è chiaramente utilizzata in modo importante durante l’esercizio fisico (sia tipo endurance che tipo ad alta intensità) con conseguente sua diminuzione nel post esercizio; tale bassa concentrazione viene superata solo con un lungo periodo di ristoro, di pieno recupero.
Nel caso di recuperi insufficienti, si ha il perdurare di bassi livelli plasmatici di Glutammina. Atleti con sindrome da “overtraining” possono mostrare per mesi o anni bassi livelli plasmatici di Glutammina. Si tratta sostanzialmente dell’incapacità di mantenere la risposta di supercompensazione per un’alterazione dei rapporti tra intensità e/o volume del carico allenante e periodi di recupero.
Conclusione
Valori di Glutammina possono quindi essere utilizzati come strumento di valutazione della possibilità di una sindrome da overtraining.