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Covid-19: la riabilitazione dopo essere guariti
Ritornare alle proprie abitudini dopo la guarigione da COVID-19 richiede spesso del tempo
Parliamo in questo articolo di quelle che possono essere le raccomandazioni per la reintroduzione dell’attività fisica.
Che tu sia un atleta amatoriale o un sportivo professionista che guarito dal COVID-19, è probabile che tu abbia voglia di tornare a riprendere la tua routine di allenamento il più velocemente possibile.
Ho letto alcuni interventi del medico di medicina dello sport Marie Schaefer, dove discute le ultime raccomandazioni e linee guida per un sicuro ritorno alla forma fisica dopo aver contratto il COVID-19.
Molti effetti a lungo termine sono ancora sconosciuti
Di certo ne sappiamo di più ora rispetto a quando è iniziata la pandemia, ma molto è ancora sconosciuto sugli effetti a lungo termine del virus COVID-19. Sappiamo altresì pochissimo anche degli effetti negativi sia a breve termine (dove già sono state evidenziate moltissime pesanti reazione avverse) del Vaccino contro il Covid-19 (invito CHIUNQUE abbia avuto un qualsiasi effetto collaterale post vaccinazione a segnalarlo qui https://www.aifa.gov.it/.
Sappiamo che questo virus può causare danni al cuore, al cervello, ai polmoni e ai reni, ma non c’è modo di individuare con estrema precisione o prevedere chi può essere esposto a questi rischi. La ricerca ha comunque evidenziato che le persone anziane e le persone con diverse patologie di base hanno sicuramente un rischio molto maggiore.
Alcune persone potrebbero anche manifestare sintomi persistenti sia dopo essersi ammalati di Covid-19, sia dopo aver subito la vaccinazione. Sintomi tra cui mancanza di respiro, dolori muscolari, perdita di resistenza ed esaurimento, tutte cattive notizie, ma in particolare per atleti e le persone fisicamente attive.
Ognuno può essere colpito in modo diverso
“La verità è che la malattia può colpire tutti in modo diverso”, afferma il dottor Schaefer. “Chiunque, compresi i giovani, potrebbe avere un caso grave o avere danni a lungo termine, motivo per cui è così importante informarsi approfonditamente”.
Ciò è particolarmente consigliato soprattutto con le persone attive, poiché può essere difficile dire quali effetti a lungo termine posso interferire in una persona sportivamente attiva. Alcune persone potrebbero recuperare velocemente e saranno in grado di tornare ad allenarsi in poco tempo, mentre altri scopriranno che le loro prestazioni atletiche non sono più quelle di una volta.
La velocità comunque della velocità con cui si potrà ritornare a praticare attività sportiva sarà probabilmente un processo conseguente alla forma con cui svilupperemo la malattia.
Contrarre il Covid-19 può interferire nel tempo con la pratica sportiva?
La parte più delicata di questo Virus era la polmonite bilaterale. Parlo al passato perché la variante Omicron sembra essere molto meno aggressiva. Oltre a essere pericolosa, la polmonite interstiziale che ha caratterizzato moltissimi malati di Coronavirus risulta o risultava essere molto debilitante.
Quando una persona finalmente guariva dalla malattia e finalmente i tamponi risultavano negativi, aveva messo fine al virus ma non al percorso di malattia. Le conseguenze conseguenti all’allettamento che spesso era prolungato e le problematiche respiratorie che ne derivavano o che venivano incrementate da patologie pregresse, richiedevano e richiedono tutt’oggi un sostegno adeguato.
Le persone risultavano comunque molto debilitate, mostrando segni di astenia e difficoltà di movimento. A questi effetti fisici si aggiungono quelli della sfera emotiva e cognitiva come la perdita del gusto e dell’olfatto.
C’è da dire però che era la parte legata all’apparato respiratorio da considerare maggiormente.
Una rieducazione personalizzata
Ad oggi non esistono ancora delle linee guida specifiche per la fisioterapia respiratoria dedicata ai pazienti colpiti dal Coronavirus. Quello che sicuramente è certo che, a causa dell’elevata età media dei malati e dei sintomi più gravi della malattia, pressoché tutti avrebbero bisogno di una rieducazione mirata.
In linea generale l’intensità e la durata della riabilitazione dipendono da quanto lunga è stata l’ospedalizzazione. I pazienti più debilitati sono chiaramente i pazienti che hanno vissuto per diverse settimane in terapia intensiva. Questa necessità di una specifica fisioterapia è in determinati casi valida anche per chi è stato ricoverato per meno tempo nei reparti di malattie infettive o pneumologia.
Per tutti coloro che sono reduci da un ricovero in terapia intensiva, può essere necessario un tempo di almeno 2-3 settimane prima di tornare ad una vita totalmente normale. Un periodo compreso tra 5 e 10 giorni invece risulta spesso sufficiente per tutti le altre persone.
Una cosa su cui bisogna prestare attenzione è che la febbre non deve mai salire dopo i primi tre giorni successivi alla dimissione dall’ospedale. Un’altra cosa su cui stare attenti è la frequenza degli atti respiratori (non devono essere superiori a 22 al minuto) e la saturazione dell’ossigeno (96 o superiore a riposo nelle persone sane, 92 o superiore se si aveva già una malattia pregressa prima del Covid). Anche il rapporto tra questa e la frazione di ossigeno inspirata con un atto respiratorio sono fattori da considerare così come la tosse e l’eventuale fame d’aria (dispnea).
Tutto ciò prima a riposo e poi sotto sforzo.
Il recupero per chi non è stato ricoverato
Chi ha potuto fortunatamente curare l’infezione da Covid-19 a casa ed una volta che sarà negativo al tampone, potrà riprendere gradualmente e con molta attenzione la propria vita.
Dopo aver verificato d’avere una buona funzionalità respiratoria a riposo ed una corretta ossigenazione potrà riprendere gradualmente le proprie attività. L’ideale sarebbe incrementare le attività poco alla volta, giorno dopo giorno, utilizzando la fatica come metro di giudizio per capire quando fermarsi.
Da sottolineare che chi prima dell’infezione da Sars-CoV-2 soffriva già di ipertensione, di aritmie, di scompenso cardiaco o era reduce da un recente infarto, gli esperti dell’Università Politecnica delle Marche, sconsigliano ogni tipo di attività prima di aver ricevuto una valutazione di uno specialista come un cardiologo, uno pneumologo o un medico dello sport.
Per tutte le altre persone, come detto poco sopra, la parola d’ordine è gradualità.
Se invece si è un positivo asintomatico, si può semplicemente fare dell’attività fisica a casa. 20-25 minuti al giorno sulla cyclette o su un tapis roulant, esercizi a corpo libero, stretching e yoga sono tutte attività consigliate. Tutte queste attività impegneranno diversi gruppi muscolari e favoriranno il recupero per una migliore funzionalità respiratoria e cardiocircolatoria.